Prima assemblea Aidepi dell’industria della pasta e dei dolci

Si è svolta questa mattina la prima assemblea di Aidepi, l'Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane. Nel corso dell'incontro il presidente Paolo Barilla (in foto) ha ribadito “…l'importanza della nuova Associazione, in un momento in cui le aziende hanno piu' che mai bisogno di unire le proprie conoscenze e competenze per far fronte in maniera propositiva alle grandi ed urgenti sfide che toccano tutti gli operatori economici e non solo. Stando insieme le aziende associate ad Aidepi avranno una rappresentanza numericamente maggiore e saranno più efficaci nel mettere a disposizione di tutte le persone e dei decisori politici le loro migliori competenze per il miglioramento di tanti aspetti della vita. Gli operatori della filiera agro-alimentare stanno vivendo un periodo di profondi cambiamenti; quelli climatici; la scarsità delle materie prime; la volatilità dei prezzi, la salute delle persone dovuta a malnutrizione e denutrizione; sono tutti temi trasversali che devono essere affrontati con una nuova e piu' aperta cultura associativa. ”

“Questo approccio non potra' altro che generare innovazione positiva nei processi organizzativi delle imprese stesse e nel loro modo di operare sui mercati. Di questo beneficeranno tutti, le imprese, i consumatori, le comunita' in cui operiamo e l'ambiente che ci ospita.” Ha concluso Paolo Barilla.

Settore della pasta
Tra gli obiettivi della nuova Associazione, anche quello di consolidare una cultura imprenditoriale della qualità, sia sotto il punto di vista della sicurezza alimentare, sia da quello, altrettanto delicato ed urgente, delle tematiche nutrizionali.
Analizzando i settori si vede che il 2010 si è concluso per il settore della Pasta con un aumento dei volumi prodotti del +1,7%, a fronte di un calo del -3,2% in valore, legato al rientro delle quotazioni delle materie prime e dei prezzi alla produzione della prima parte dell'anno. In cifra assoluta, la produzione ha raggiunto la quota di 3,3 mln di tonnellate, corrispondente a un fatturato di 4,3 miliardi di euro. L'Italia ha mantenuto il suo ruolo leader, con una quota pari al 26% della produzione mondiale e a circa il 70% di quella europea. Al consumo interno è stato destinato un quantitativo di pasta per oltre 1,5 mln di tonnellate, per un valore che supera i 2,6 miliardi di euro.

Settore dolciario
Anche l'Industria Dolciaria ha messo a segno nel 2010 una buona crescita della produzione: +1,9% in volume e +4,5% in valore. In cifra assoluta, la produzione complessiva è stata poco meno inferiore a 1,9 mln di tonnellate, per un valore di oltre 12 miliardi di euro. La “best performance” va al comparto del “cioccolato e prodotti a base di cacao”, che sono cresciuti complessivamente di oltre il +4% in volume e del +8,9% in valore.
Positiva la performance anche dei “prodotti da forno”, comparto che rappresenta il 60% circa sul totale dell'intera produzione dolciaria, con un +1,9% in volume e un +3,2% in valore.
In apprezzabile recupero il comparto dei “prodotti di confetteria”, che è cresciuto del +0,9% in volume e del +2,9% in valore.
In flessione il comparto dei “gelati”, con una contrazione del -2,1% in volume, cui ha corrisposto un +0,4% in valore.
Nel 2010, i consumi interni di prodotti dolciari sono aumentati complessivamente del +2,3% rispetto al 2009. È un trend molto significativo, in controtendenza rispetto alla forte stagnazione, come abbiamo visto poco fa, dei consumi alimentari complessivi.

Il motore è l'estero
Come per l'Industria Alimentare nel suo insieme, anche per la pasta e il dolciario, la spinta alla crescita è stata determinata dall'export.
Per quanto riguarda la Pasta, l'export si conferma come il volano di sfogo dell'intera produzione nazionale, basti pensare che sui mercati esteri è stata destinata una quota pari al 53% in volume e al 39% in valore della produzione nazionale di pasta, tornando a superare i volumi dei consumi domestici.
Altrettanto positivo l'export dolciario che nel 2010 è cresciuto del +8,5% in volume, a fronte di una crescita del +11,3% in valore. La propensione all'export del settore dolciario, ovvero la quota destinata alle esportazioni sul totale della produzione, ha toccato il 22% in valore ed il 40% in volume. Il saldo commerciale ha raggiunto 1,4 miliardi di euro, mettendo a segno un + 11% sull'anno precedente.
Sono indici che, per entrambi i settori, dimostrano un'apertura del comparto sui mercati esteri accresciuta e superiore alla media del “food and drink” nazionale.

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