Etruria Retail (Carrefour): le sfide per il futuro

Guardare al futuro puntando sui punti di forza: digitalizzazione, sostenibilità, il valore della prossimità. Sono i temi della tavola rotonda organizzata da Etruria Retail

Viviamo un momento di grandi cambiamenti. Questo è un dato di fatto. I retailer devono adeguarsi ai mutamenti della società e del contesto economico definendo le strategie per continuare a crescere. La tavola rotonda organizzata da Etruria Retail (Carrefour), durante al quale è stato tracciato anche il bilancio aziendale, è stata l'occasione per confrontarsi su questi temi. Il gruppo opera in centro e nord Italia con l'insegna Carrefour e una rete di 308 punti di vendita. Come raccontato in questo articolo, il fatturato si attesta a 246 milioni di euro mentre le vendite ammontano a 450 milioni di euro.

I relatori

L'incontro è stato coordinato da Cristina Lazzati, direttrice di Mark Up e Gdo Week. Si sono confrontati

  • Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana e vicepresidente nazionale di Confesercenti
  • Donatella Prampolini, vicepresidente nazionale Confcommercio
  • Christophe Rabatel, Ceo Carrefour Italia
  • Graziano Costantini, direttore generale di Etruria Retail.

I temi trattati

Christophe Rabatel, Ceo Carrefour Italia, ha tracciato un focus sull'insegna e sulle strategie da adottare. "Far parte di un gruppo internazionale come il nostro aiuta molto i
singoli paesi, infatti Carrefour a livello di Gruppo ha stanziato nella digitalizzazione
investimenti pari a tre miliardi di euro tra il 2022 e il 2026 -dice-. Da pochi giorni siamo diventati Società Benefit, una decisione che va nella direzione di fare impresa non solo in chiave economica, ma creando un effetto positivo di valore per i territori nei quali operiamo". Rabatel sottolinea inoltre l'importanza strategica dei prodotti di marca. "Offriremo oltre 500 prodotti di marca privata oltre 180 nuovi prodotti nella fascia più convenienti, con la linea Simpl, in linea con i prodotti offerti dal canale discount". Non meno importante il tema della digitalizzazione: "Vogliamo mettere al centro di tutti i nostri processi i dati dei quali disponiamo, grazie alle potenzialità che il digitale offre".

E se guardare all'ampio mondo del web e degli strumenti che esse offre è una soluzione vincente, lo è altrettanto guardare un po' più vicino a sé. Lo sottolinea Donatella Prampolini, vicepresidente nazionale Confcommercio, che focalizza l'attenzione sulle potenzialità della prossimità. "Bene la digitalizzazione, la sostenibilità, la
globalizzazione -sottolinea- ma guai a perdere di vista la sfida alla quale ognuno
di noi, ogni ‘bottegaio’ è chiamato ogni giorno: convincere i consumatori a scegliere noi
invece degli altri". In un contesto di questo tipo il rapporto vis a vis con gli addetti diventa l'arma vincente. A riguardo aggiunge: "Un’ulteriore sfida è trovare personale motivato, che abbia voglia di fare il nostro mestiere. Dobbiamo saper intercettare le richieste dei consumatori e noi, che conosciamo e viviamo i territori, abbiamo un ruolo decisivo in questo. Impariamo a non giocare solo sulla leva del prezzo, ma a raccontare la nostra distintività e a legarla ai territori. E poi proviamo a rilanciare una cultura del lavoro che dia motivazioni e stimoli alle giovani generazioni”.

L'invito che arriva da Graziano Costantini, direttore generale di Etruria Retail, è di coniugare gdo e bottega.  “Non è facile, ma si può fare, lavorando insieme -evidenzia-. Noi stiamo andando in quella direzione insieme a Carrefour, con lo spirito di chi ‘pensa globale e agisce locale’. Stare uniti è stato un fattore di successo al quale, oggi più che mai, non possiamo e non dobbiamo rinunciare”.

In un contesto di questo tipo, quanto la politica può essere di sostegno? Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana e vicepresidente nazionale di Confesercenti, asserisce: “Nei prossimi due anni in Italia arriveranno 192 miliardi di risorse legate al Pnrr, in Toscana arriveranno 8 miliardi in tre anni, che si sommano ai 3 miliardi del settennato europeo. Mai in così poco tempo abbiamo avuto a disposizione tante risorse". Su cosa investire? Gronchi non ha dubbi: "Le chiavi del futuro -afferma- sono l’investimento nel digitale, nella sostenibilità ambientale e in una globalizzazione dove l’elemento locale gioca un ruolo sempre più da protagonista”.

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