La tecnologia non è ancora perfezionata, e di mezzi senza conducente per ora si può parlare solo in via ipotetica. L'idea però è ben presente tra i produttori di veicoli, i quali oltre alle classiche applicazioni per trasporto di persone, stanno sviluppando anche mezzi progettati per la consegna e vendita di prodotti alimentari e non: i self driving store. Ecco le proposte di Robomart, Ford e Toyota.
Self driving store
Robomart è un servizio che integra un self driving store con una App rivolta ai consumatori interessati ad acquistare prodotti alimentari freschi. Invece di recarsi in negozio, oppure impegnare la complicata e costosa (per ora) logistica di un eCommerce, l'utente si limita a "chiamare" il self driving store più vicino, e completare sotto casa i propri acquisti.
Il veicolo senza conducente riconosce il cliente che ha chiamato, apre le porte del proprio magazzino a vista e successivamente compila una lista di quanto è stato acquistato, grazie a una tecnologia sviluppata da Robomart Inc., in base alla quale avviene il pagamento e viene erogata la ricevuta.
Il prototipo di self driving store
![Il prototipo di Robomart, con gli scomparti per i prodotti freschi](https://www.gdoweek.it/wp-content/uploads/sites/7/2018/01/IMG_5210-300x201.jpg)
Prototipi di Robomart sono già "in pista" nell'area di San Francisco Bay in California, presto - afferma l'azienda - sarà reso disponibile un veicolo pilota anche grazie a una partnership con un fornitore per la ricarica elettrica wireless, e alla richiesta delle necessarie autorizzazioni. L'azienda si rivolge quindi ai retailer proponendo loro la possibilità di sponsorizzare un veicolo pilota da impiegare per servire i propri clienti.
Vantaggi per i retailer e per la clientela
![Gli scaffali di Robomart](https://www.gdoweek.it/wp-content/uploads/sites/7/2018/01/IMG_5211-300x200.jpg)
Secondo gli analisti di Robomart, tra i principali ostacoli all'acquisto online di ortofrutta e prodotti freschi ci sono il costo elevato della consegna e l'impossibilità di scegliere frutti, verdure e prodotti come si farebbe dal fruttivendolo o al supermercato. Il self driving store offrirebbe anche molti dati specifici sui consumi, avrebbe un costo molto ridotto rispetto alla gestione logistica di un eCommerce, e permetterebbe alle insegne di ampliare la propria rete conservando il contatto diretto con i consumatori, senza investimenti onerosi. Nel servizio infatti è prevista anche la possibilità di interagire con un operatore, in caso di difficoltà.
Ford e Domino's pizza
![La Ford ibrida per le consegne della pizza Domino's foto: Ford Motor Company](https://www.gdoweek.it/wp-content/uploads/sites/7/2018/01/Ford_Dominos_AVResearch_06-300x200.jpg)
foto: Ford Motor Company
Siamo ancora in Usa, ma nel Michigan: Ford e Domino's testeranno la consegna a domicilio della pizza con veicoli definiti "autonomi". Non saranno infatti privi di conducente, poiché la tecnologia non è ancora matura, ma accoglieranno un autista, tecnici e ricercatori per raccogliere dati sul campo.
Il progetto di Ford
Il veicolo sarà una Ford Fusion ibrida, che sarà lasciata "autonoma" solo negli ultimi 15 metri circa, per una simulazione. I clienti che scelgono di avvalersi della metodica riceveranno dalla app un codice per sbloccare il comparto dell'automobile che tiene in caldo la pizza, e interagire con l'operatore o con uno schermo.
Il progetto intende testare la disponibilità delle persone a uscire di casa per prelevare la pizza, e la fluidità dell'interazione. L'obiettivo è di attivare il servizio entro il 2021, anche grazie ad altre partnership con operatori diversi, sia nell'alimentare che nel non alimentare.
Toyota e-Palette
La versione di Toyota del self driving store si chiama e-Palette. Sarà automatica, senza pilota, elettrica e scalabile, quindi più o meno grande, in funzione dell'attività che dovrà svolgere. Da fuori sarà possibile intravedere il contenuto.
![Le idee lanciate da Toyota per il self driving store](https://www.gdoweek.it/wp-content/uploads/sites/7/2018/01/02_Business_set-300x213.jpg)
Lo sguardo di Toyota integra la funzione di negozio con quella del trasporto delle persone, ipotizzando clienti che mentre si recano da un posto all'altro provano le scarpe nuove, o uffici itineranti, o ristoranti itineranti, con tanto di cuoco (ma niente pilota).