Dati inquietanti sul tema obesità infantile in Italia stanno emergendo da ogni dove; a tal proposito, il Fatto Alimentare propone di eliminare gli spot e tassare il cibo spazzatura: ma quanti anni ci vorranno per determinare i parametri che definiscono questo o quel prodotto “spazzatura”? Certo è che la gdo sul tema dell’alimentazione ha ampi spazi di manovra, alcuni passi si stanno facendo, come le mele messe in avancassa da Unes. Il lavoro sull’educazione alimentare con le scuole portato avanti negli anni da Despar, da Coop, da Conad è un buon passo avanti, ma c’è ancora parecchio margine di manovra. Non dimentichiamo che l’obesità infantile è foriera di problemi sociali, cardiopatie e diabete, tanto per citarne due. Gli strumenti per “parlare” ai cittadini non mancano al retail, potrebbe essere una modalità per unire sociale e economics. Pensiamo al lavoro fatto negli States da catene come Whole Foods che, dell’educazione alimentare, ha fatto un pillar del suo sviluppo.