L’innovazione che insegue i trend è quella che rischia

Il consumatore pretende soddisfazione, al retail importano le rotazioni: l’industria cerca ispirazione (troppa?) negli stili di vita e di consumo, ma rinuncia a dettare il ritmo (da Gdoweek 5 - 2016)

Il consumatore pretende soddisfazione, al retail importano le rotazioni: l’industria cerca ispirazione (troppa?) negli stili di vita e di consumo, ma rinuncia a dettare il ritmo

Dopo quella del prezzo, l’innovazione di prodotto è la più potente leva di marketing. E se la prima riduce inevitabilmente i margini, la seconda, pur in presenza di un’alta dose di rischio, può garantire grandi performance commerciali. Qual è il segreto per realizzare e lanciare in maniera vincente una nuova referenza? Su cosa puntano le aziende quando fanno innovazione e cosa si aspettano da loro i retailer? E ancora: quali sono le tendenze di consumo che più orientano il rinnovamento degli scaffali? Abbiamo cercato di rispondere a queste domande prendendo spunto dai prodotti votati dagli stessi shopper per la classifica di “Eletto Prodotto dell’anno 2016”, ricerca che in Italia da 11 edizioni coinvolge oltre 12.000 consumatori.

I trend che tengono
Che sia un prodotto del tutto nuovo, un formato inedito, un pack diverso, una formula rivista o una tecnologia innovativa, da 10_GDOWEEK05_2016_CoverStory_Innovazione_introuna rapida ricognizione delle principali novità arrivate a portata di carrello degli ultimi mesi, emergono alcuni trend che guidano le aziende nell’aggiornamento delle loro linee. Tra i più importanti c’è il bisogno di assecondare la crescente voglia dei consumatori di praticare uno stile di vita sano: ecco allora che si moltiplicano i cibi con ridotto apporto di calorie e grassi o privi di alcuni ingredienti. Molto forte anche il richiamo alla tutela ambientale: dall’impatto dei processi produttivi alla riduzione del pack, fino al riciclo. Marcato anche il riferimento al ritorno alla semplicità: gli shopper sono attenti alla qualità intrinseca del prodotto e consapevoli degli ingredienti di cui si compone. Sempre più consumatori (+3% rispetto a un anno fa) sono disposti a spendere di più quando riconoscono un valore particolare a un cibo e il made in Italy gioca un ruolo di primo piano nelle aspettative verso i nuovi prodotti. Altro aspetto che influisce sull’aggiornamento delle gamme è la quantità di servizio offerto: a scaffale vincono le referenze che semplificano la vita offrendo vantaggi di tempo e praticità.

L’articolo completo su Gdoweek n. 5 – 2016

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