di Alessandra Bonaccorsi
Cedi Sisa Centro Nord e Sigma Sardegna vengono investite dalla crisi. Era già noto che non navigassero in buone acque, ma la novità, anticipata da il Sole 24 Ore, sta nel fatto che hanno presentato, rispettivamente, istanza di ammissione al concordato preventivo in bianco nei tribunali fallimentari di competenza di Vicenza e Sassari. I giudici hanno adesso 40 giorni per decidere sull’ammissibilità (che potrebbero anche diventare di più, visto il periodo estivo).
Il caso di Cedi Sisa Centro Nord
A seguito del crollo del proprio fatturato, passato dai 424,6 milioni del 2012 ai 343,6 dell’anno scorso, il Cedi Sisa Centro nord l’anno scorso aveva dovuto riorganizzare le piattaforme logistiche di Santa Palomba (Roma), Mosciano (Te) e Ancarano (Te), affidando buona parte dei servizi a terzi, cooperative esterne o soci Sisa (con l'intervento di Cedi Sisa Sud per la struttura di Ancarano). Cio nonostante, la situazione, pur non vivendo trasferimenti di soci verso altre organizzazioni, è rimasta critica con una posizione finanziaria netta negativa pari a circa 65,6 milioni di euro.
In una nota a firma dell’amministratore delegato di Cedi Sisa Centro Nord, Valter Martini, viene spiegato che: “La sofferta decisione (ndr di fare istanza di concordato) è stata presa per il perdurare di serie difficoltà economico-finanziarie e per preservare la continuità aziendale nell’interesse del personale e dei creditori, così mantenendo il valore della nostra rete di vendita, frutto di decenni di proficuo lavoro”.
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L’Ad scrive inoltre: “L’intenzione di Cedi Sisa Centro Nord verso tutti i fornitori è di adempiere integralmente alle proprie obbligazioni di pagamento nei tempi e con le modalità che saranno definite nel redigendo piano industriale con la collaborazione del nostro Advisor Ernst&Young. Attendiamo che il Tribunale di Vicenza emetta il decreto di ammissione alla procedura e nel frattempo lavoriamo per elaborare il piano industriale che servirà come presupposto dell’accordo che andremo a proporre a tutti i nostri creditori”.
Il piano industriale affidato circa un mese fa a Ernst&Young dovrebbe essere pronto nel giro di poco tempo per garatire a Cedi Sisa Nord e alla sua rete così come a tutto il sistema Sisa la possibilità di continuare a esercitare il proprio business, forte anche di rapporti ancora positivi con il sistema bancario e i fornitori.
Sigma e la Sardegna
Situazione critica anche per Sigma Sardegna, socio, fino a un anno fa, di Sisa. Anche la società sarda, guidata dall’amministratore delegato Rinaldo Carta, ha presentato istanza di concordato con riserva a metà giugno con l’obiettivo di trovare un accordo con i creditori. Anche in questo caso si registra una posizione finanziaria netta negativa pari a circa 13 milioni. La società ha elevato il capitale sociale portandolo da 60mila euro a 2 milioni.