La frase non è mia, ma di Stèphane Coum, Carrefour Italia; l’ho trovata giusta nella sua semplicità: il retail, quello buono, non fa altro che rispondere alle richieste del consumatore, del cliente. Lo sappiamo: questo settore vive una concorrenza fortissima, alcuni la definirebbero spietata ma, come in tutti i regimi altamente concorrenziali, sopravvivono non i migliori in assoluto bensì i più adattivi, coloro che meglio e più velocemente sanno cambiare pelle.
Osserviamo questo specchio. L’arrivo di Aldi in Italia e, più recentemente, di Leader Price, rientra in un quadro generale di buon andamento dei discount, accanto al quale vediamo crescere i consumi fuori casa e gli specialty: siamo un Paese in cui la forbice sociale si sta allargando sempre di più, dove la cultura si è ritirata sull’Aventino, offesa da un Paese che aveva smesso di capire da un pezzo, aumentano le violenze domestiche e la cialtroneria in tv. Viviamo in un Paese troppo impegnato a discordare per riuscire a fare, per maturare come popolo e non come casta. Crediamo ancora ai miracoli sotto forma di condoni o di regalie, i sogni fanno bene, le illusioni no.