di Chiara Bertoletti
Sta per essere firmata la partnership tra Eataly e Amazon, per la distribuzione di cibo made in Italy in territorio americano. Andrea Casalini, Ad di Eataly.net, ha messo a punto un progetto pilota relativo al servizio di consegna Prime Now (il servizio di Amazon che consente di consegnare in grande rapidità i prodotti richiesti), che verrà sperimentato prima di tutto a New York e Chicago, prima di replicarlo in altre realtà, dopo le valutazioni del caso.
L’idea è quella di creare una sinergia tra la forza del colosso statunitense guidato da Jeff Bezos e la qualità dei prodotti, con la loro capacità di storytelling, della catena creata da Oscar Farinetti, che ha dichiarato qualche mese fa, durante il lancio del progetto Orto 2.0, che player come Amazon e Google non sapessero cosa fosse il cibo di qualità. Una dichiarazione che ha posto le basi per una sperimentazione limitata a un contesto dal potenziale ricettivo e che va letta anche nell'ottica strategicamente rilevante di Eataly.net, per capire se una suddivisione dei ruoli di questo genere (capacità di gestione da Amazon da un lato e competenza sul cibo e la sua cultura da parte di Eataly) può proseguire. Del resto si tratterebbe anche di una sfida decisamente interessante (almeno in Usa) in termini di giro d'affari: secondo consulenti Usa, questo genere di business potrebbe arrivare a una cifra vicina ai 100 milioni di dollari entro la fine del 2016.